Non ci si stanca mai, almeno non io, dei piatti, delle creazioni dei grandi chef. Allo stesso tempo, però, mi piace, evidentemente quando “stacco” dal lavoro d'ispettore, lo street food. Seppure anche lì una certa deformazione professionale mi guidi verso chi prova a proporlo di qualità.
Qualche tempo fa, con mia moglie ed amici, eravamo a Verona per assistere all’Arena ad un emozionante concerto di Nick Cave. Arrivati presto nel bellissimo centro storico scaligero, il tempo era dalla nostra parte ed abbiamo girovagato verso piazza delle Erbe. Già sapevo che nel vicolo, via della Costa, c’è Saporè Stand Up, un piccolo bugigattolo: la pizza è al trancio e si mangia in piedi. Qui, si possono assaggiare le ottime pizze di Renato Bosco nella versione - appunto - “street”, pur sempre apprezzandone le grandi lievitazioni, le farine scelte, gli ingredienti di qualità in un mix tra sapori classici e più fantasiosi.
Ancora due passi “poco casuali” ed abbiamo raggiunto la birreria Santa Maria Craft Pub, proprio in via Santa Maria in Chiavica 6.
Tre soci, già compagni di liceo, “… suonavamo anche insieme in vari gruppi, poi abbiamo frequentato università diverse dividendoci, ma siamo rimasti sempre amici”. Si sono ritrovati dopo anni ed hanno ristrutturato un ex antiquario legato all’automobilismo d’epoca, tenuto il soffitto e le colonne, il resto se lo sono disegnato come volevano: un po' vintage e molto cool. Ben 15 spine e una linea di produzione del birrificio Maso Alto (di uno dei titolari, Leo) dedicata, poi lattine e tante altre birre all’insegna di un integralismo sulla birra artigianale ma senza fanatismo.
Con tutte queste gustose distrazioni lungo l’allegra street veronese, a momenti, ci perdevamo il concerto di mister King Ink.
In copertina: Arena, Verona - ivotheeditors/iStock
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